L’ultimo teorema di Fermat di Simon Singh, C. Capararo, B.Lotti

L’ultimo teorema di Fermat – L’avventura di un genio, di un problema matematico e dell’uomo che lo ha risolto di Simon Singh (Autore), C. Capararo (Traduttore), B. Lotti (Traduttore) – Progetto grafico Laura Dal Maso, Graphic Designer Mauro De Toffol – BUR Biblioteca Univ. Rizzoli.

Nella quarta di copertina de L’ultimo teorema di Fermat: “Nel 1665 il matematico Pierre de Fermat, uno dei più geniali innovatori della teoria dei numeri, morì portando con sé la soluzione del suo ultimo quesito aritmetico. “Dispongo di una meravigliosa dimostrazione di questo teorema, che non può essere contenuta nel margine troppo stretto di una pagina.” Era stata lanciata una delle più alte sfide nell’ambito delle dimostrazioni matematiche, una prova nella quale innumerevoli studiosi si sarebbero cimentati invano nei secoli successivi. Per più di trecento anni il teorema di Fermat ha resistito ostinatamente al progresso della scienza, fino a quando, nell’estate del 1993, Andrew Wiles, un matematico inglese della Princeton University, ha dichiarato di averlo risolto.”

L ultimo teorema di Fermat libro-frontel'ultimo teorema di Fermat libro retro

Simon Singh ha raccontato questa straordinaria avventura del pensiero umano; la storia di un enigma che affonda le proprie radici nella Grecia di Pitagora e arriva fino ai giorni nostri, ai lunghi anni di ricerche e di isolamento accademico durante i quali Wiles è riuscito a far convergere le più recenti tecniche delle teoria dei numeri verso la soluzione del problema “più difficile che sia mai esistito”.

«Simon Singh racconta in modo semplice e chiaro
la storia di un teorema che ha coinvolto molti dei più grandi
matematici del passato, facendo rivivere l’affascinante
percorso della teoria dei numeri.»
La Stampa

L’ultimo teorema di Fermat soddisfa il lettore per la sua completezza: non c’è nulla che non sia sufficientemente argomentato e analizzato dall’autore. Da sottolineare l’ottima traduzione in italiano ad opera di C. Capararo e B. Lotti. I riferimenti bibliografici sono sono interessanti e variegati. La scrittura è chiara, scorrevole e appassionante. Sono presenti anche alcune dimostrazioni in appendice, tanto semplici quanto illuminanti. Consigliatissimo.

 

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